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17 Lu faonë di San Giuannë e cummarë a fiurë

  • Genere: Filmato
  • Filmato:

  • Descrizione:

    Una testimonianza della persistenza a Farindola (Pe) dell'antico rituale pagano dei fuochi del solstizio d'estate che si consuma la notte di San Giovanni (24 giugno). Il sole in questo periodo dell'anno sembra fermarsi, sorgendo e tramontando sempre nello stesso punto fino al 24 giugno quando comincia a sorgere gradualmente sempre più a sud sull'orizzonte. Durante il riruale, secondo un'antica credenza, il sole (fuoco) si sposa con la luna (acqua): da qui i riti e gli usi dei faoni e della rugiada, presenti nella tradizione contadina e popolare riscontrata in molte regioni europee e nel nord Africa; così nelle contrade e nel paese di Farindola si accendono i fuochi facendo riecheggiare il suono dei corni, con funzione sia propiziatoria - in onore del sole - che purificatrice per tener lontano gli spiriti maligni e le streghe che, secondo antiche credenze, si riteneva vagassero in questa notte per le campagne alla ricerca di erbe. A Farindola il rituale si protrae in piazza dove si riuniscono gli abitanti invitati al ballo e dove si rinnova il rituale di cumbarë e cummarë a fiurë: uno scambio di fiori (lu ramajettë: piccolo ramo di fiori di sambuco o rosa selvatica o lavanda) tra due persone che, legati da amicizia, promettono di diventare compari o comare tenendosi per mano e recitando la formula: cummàre mia cummàre ’n’gi dicéme male che, se male ce dicéme, a le ’mbèrnë ci ni jiémëLu ramajettë veniva poi ricambiato il giorno di San Pietro. La festa viene animata da balli, musiche e canti che spaziano dal genere liscio alla riproposta al tradizionale. 
    Il documentario è parte di un progetto sul territorio di Farindola (Pe), che comprende altri video presenti nella raccolta (Alberi di canti e suoniLu chiuffërë), realizzato nel periodo compreso tra maggio e ottobre 2012 in occasioni indotte e in funzione. I tre video sono il risultato di un'iniziativa, FarindolaTrad, promossa dal comune di Farindola con l'intento di testimoniare visivamente le permanenze della tradizione orale ed i suoi mutamenti dando seguito, così, alla prima indagine etnomusicologia realizzata nel 1992 in cui ebbi modo di produrre un'interessante documentazione di fonti audio. Le persone intervistate, di età compresa tra i dieci ed i novanta anni (quattro generazioni), sono Gigliola Riccitelli, Rosa Anita, Carmela Dell'Orso, Alfina Frattarola, Rosina Cirone, Domenico Cirone, Bambina Miraglia, Cristoforo Lanesi, Morena Miraglia, Gaetano Miraglia, Daniele Borgheggiani, Gino Damiani, Vittorio Cardone, Antonio Riccitelli, Carlo Dell'Orso, Lucia Riccitelli, Valentina Pedante, Stefano Lacchetta, Maria Pia Di Quinzio, Moris Dell'Orso.
    Dalla ricerca è emerso che parte del repertorio - come storie, orazioni e ballate - eseguito e documentato nel 1992, si è perso e non è stato tramandato mentre i canti che permangono nella memoria delle generazioni più anziane vengono ricordati a volte in modo frammentario. Le nuove generazioni, invece, hanno acquisito un repertorio caratterizzato in parte da canti di tradizione ed in parte da musiche e canti sottoposti alla contaminazione o derivanti da altri generi come il liscio ed il folclore d'autore.

    Data: giugno 2012

  • Durata: 05:42
  • Luogo: Farindola
  • Provincia: Pescara
  • Regione: Abruzzo
  • Autore: Carlo Di Silvestre