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Archivio Sonoro

P. Apolito, Olevano sul Tusciano 1973 (6)

La rappresentazione dei Mesi

Rilevazioni realizzate effettuate il 25 febbraio 1973 a Olevano sul Tusciano (Sa),da Paolo Apolito insieme ad altri studenti dell’Università di Salerno, allievi dell’antropologa Annabella Rossi. Questi materiali, con altri rilevati precedentemente e successivamente, confluiranno nel 1977 nella pubblicazione del volume Carnevale si chiamava Vincenzo, curato dalla stessa Rossi e Roberto De Simone. La raccolta in questione è incentrata su un repertorio carnevalesco di tradizione orale assai diffuso in Campania, soprattutto in provincia: la Rappresentazione dei mesi. Si tratta, secondo le testimonianze raccolte nelle interviste condotte ad Olevano sul Tusciano (brani 03 e 04), di una tradizione ripresa dopo diversi anni di silenzio l’anno precedente (quindi il 1972), ma in continuità con diverse rappresentazioni che si erano tenute (secondo un testimone diretto che vi aveva preso più volte parte) almeno fin dal 1935. Secondo Toschi la Rappresentazione dei mesi è una sorta di "almanacco drammatizzato" dove "si fanno parlare i personaggi dei dodici mesi" (P. Toschi, Le origini del teatro italiano, 1955). A Olevano sul Tusciano nel 1973 partecipavano tredici uomini mascherati (principalmente operai o contadini), rappresentanti i dodici mesi, più loro padre, vale a dire "Capodanno", che, secondo Apolito, "non impersona drammaticamente una fase dell’anno, quanto invece una necessità magica di mutamento, di passaggio dal vecchio al nuovo, dal negativo al positivo" (si veda l’articolo sulle Rappresentazioni dei mesi, dello stesso Apolito, nel già citato Carnevale si chiamava Vincenzo). A Olevano ogni personaggio montava su un asino e il proprio mascheramento simbolizzava (attraverso alcuni elementi esibiti: ad esempio un frutto o un fiasco di vino recato in mano, ecc.) il mese rappresentato. La carovana era preceduta da un banditore a piedi, mascherato, che suonava il tamburo, e chiusa, invece, da un ragazzo non mascherato che montava anch’egli su un asino con due ceste ai fianchi. Quest’ultime servivano per raccogliere le offerte, in cibo e bevande, ricevute dagli attori nel corso del tragitto percorso da una frazione all’altra del paese dove essi, una volta arrivati, si esibivano. Le frazioni sono tre: Ariano, Salitto e Monticelli. Arrivati nelle piazze centrali di ciascuna frazione si disponevano a semicerchio e cominciava la rappresentazione. Le esecuzioni registrate de I mesi dell’anno (così viene chiamata la messa in scena dai locali e dagli stessi attori) sono infatti tre (brani 01, 02, 05), probabilmente una per ciascuna delle tre frazioni. L’ordine, secondo quanto si apprende dalle interviste, doveva essere il seguente: prima Salitto, poi Monticelli e infine Ariano che era considerata la frazione "capoluogo" e dove, alla fine della rappresentazione, faceva seguito anche la celebrazione del funerale di Carnevale, slegata però dai mesi. Nel "funerale" un corteo di maschere guidato da Quaresima accompagna il defunto Carnevale, spesso con in bocca una salsiccia (poiché morto per indigestione), che, a conclusione, viene bruciato su un falò preparato per l’occasione. Secondo alcune testimonianze la Rappresentazione dei mesi era stata ripresa grazie all’impegno del prof. Egidio Poppiti, poi scomparso; in seguito l’antica tradizione si è tramandata grazie all’impegno del Club Eureka che, in collaborazione con la Pro Loco del paese, si è impegnato affinché si mantenesse in vita. Da segnalare che a Olevano la Rappresentazione dei Mesi è appannaggio esclusivo delle voci maschili che interpretano anche i ruoli femminili (infatti l’unico mese "femminile", Aprile, presentato come "sorella" da Marzo, viene comunque interpretato da una voce maschile). Purtroppo non conosciamo i nomi dei cantanti-attori delle tre esecuzioni della Rappresentazione dei Mesi registrate ad Olevano nel 1973 qui raccolte, a parte uno, Amedeo Poppiti della frazione di Ariano, di cinquattotto anni, che si presenta in una delle interviste. Per il testo della Rappresentazione dei Mesi (detta anche "sfilata dei mesi") di Olevano, oltre al più volte ricordato Carnevale si chiamava Vincenzo, si rinvia al portale: http://www.olevano.it/tuttopaese/religione_e_folklore/carnevale.htm; per la documentazione fotografica.

(102-3, 108756)

 

  • Genere Audio

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Rappresentazione cantata dei dodici mesi dell’anno eseguita esclusivamente da voci maschili. Il testo cantato non è in dialetto ma in italiano. La registrazione è in questo caso incompleta e parte dal Mese di agosto.

  • Durata 01:45
  • Data Domenica, 25 Febbraio 1973
  • Luogo Olevano sul Tusciano
  • Provincia Salerno
  • Regione Campania
  • Esecutore Anonimi: voci maschili
  • Autore Paolo Apolito

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Rappresentazione cantata dei dodici mesi dell’anno eseguita da voci maschili. Si tratta della ripetizione della stessa esecuzione del brano precedente (forse effettuata nella piazza di una delle tre frazioni in cui è divisa Olevano sul Tusciano). Stavolta la registrazione è completa. L’esecuzione dei "mesi dell’anno" è introdotta e conclusa da Capodanno ("padre" di tutti i mesi) che, come i personaggi che interpretano ciascun mese, canta la propria sestina di endecasillabi. Questa è così composta: una quartina dedicata alle caratteristiche e alle peculiarità del mese cantato, seguita sempre dal seguente distico: Poi me ne vado contento e felice/ sentite mio fratello cosa vi dice che funge da presentazione del mese successivo. Capodanno presenta Gennaio come "figlio", invece l’unico mese "femminile" è Aprile, che infatti viene presentato da Marzo come "sorella", ma la voce che lo interpreta è sempre di sesso maschile.

  • Durata 04:31
  • Data Domenica, 25 Febbraio 1973
  • Luogo Olevano sul Tusciano
  • Provincia Salerno
  • Regione Campania
  • Esecutore Anonimi: voci maschili
  • Autore Paolo Apolito

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Intervista a due degli attori della rappresentazione, i quali raccontano che la stessa era stata ripresa l’anno precedente (1972), dopo anni di silenzio, in onore del loro "vecchio capo", morto in un incidente stradale. L’anno prima però, per difficoltà economiche, la sfilata dei Mesi era stata fatta solo ad Ariano ovvero la frazione "capoluogo". Nel 1973 invece la rappresentazione, per evitare la faziosità già esasperata in campo politico e sportivo, si tenne in tutte e tre le frazioni, partendo da quella più alta, ovvero Salitto, scendendo poi giù a Monticelli per finire ad Ariano dove, a seguire, si teneva anche il funerale di Carnevale, slegato però dalla rappresentazione dei Mesi. Nell’intervista si parla poi anche di malocchi e fatture. Uno degli intervistati riferisce di una vecchia fattucchiera (viene chiamata così la persona che fa le "fatture"), operante molti anni prima ad Ariano, che al momento della morte si era riempita di pidocchi al punto che, in poco tempo, del suo cadavere erano rimaste solo le ossa. L'episodio, nella credenza popolare, veniva legato proprio al suo essere stata in vita una fattucchiera. Si parla infine dell'intensa emigrazione degli abitanti di Olevano verso la Germania, la Svizzera ecc. Molti andavano invece a lavorare nella Piana del Sele, mentre il resto degli abitanti sopravviveva lavorando negli uliveti e negli agrumeti.

  • Durata 11:40
  • Data Domenica, 25 Febbraio 1973
  • Luogo Olevano sul Tusciano
  • Provincia Salerno
  • Regione Campania
  • Esecutore Anonimi: voci maschili
  • Autore Paolo Apolito

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Intervista con uno degli attori, Amedeo Poppiti, di cinquattotto anni, il quale racconta che la prima rappresentazione dei Mesi dell’anno a cui aveva partecipato si era tenuta nel 1935 nelle scuole elementari del paese. Per quasi vent’anni anni lui non ne aveva più preso parte, poi era stato pregato di ricominciare a parteciparvi, ed aveva quindi ripreso l’anno precedente, cioè nel 1972. L’intervistato racconta di abitare nella frazione di Ariano e di lavorare come manovale edile a Battipaglia. Nell’intervista ci sono alcune brevi interruzioni.

  • Durata 08:15
  • Data Domenica, 25 Febbraio 1973
  • Luogo Olevano sul Tusciano
  • Provincia Salerno
  • Regione Campania
  • Esecutore Amedeo Poppiti: voce
  • Autore Paolo Apolito

  • Genere Audio
  • Audio

  • Descrizione

    Altra esecuzione della rappresentazione, effettuata probabilmente ad Ariano, ultima e principale frazione di Olevano sul Tusciano. Il testo eseguito è sempre lo stesso (si vedano i brani 01 e 02). Purtroppo l’inizio di questa registrazione ha un volume molto basso e la voce di Capodanno, che introduce i Mesi suoi "figli", si sente appena. Dal mese di Gennaio l’audio invece ritorna comprensibile.

  • Durata 04:40
  • Data Domenica, 25 Febbraio 1973
  • Luogo Olevano sul Tusciano
  • Provincia Salerno
  • Regione Campania
  • Esecutore Anonimi: voci maschili\
  • Autore Paolo Apolito