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Archivio Sonoro

Annibale Ruccello (90)

Tra studi demologici e drammaturgia napoletana

Annibale Ruccello nasce a Castellamare di Stabia il 7 febbraio 1956 da Ermanno Ruccello e Giuseppina de Nonno. Si laurea con il massimo dei voti presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Napoli nel 1977 con una tesi in antropologia culturale sulla Cantata dei pastori di Andrea Perrucci dal titolo Il sole e la maschera. Una Lettura antropologica della cantata dei pastori (Luigi Maria Lombardi Satriani ne supervisionerà la pubblicazione per l'editore Guida nel 1978; il testo è stato poi ristampato nel 2008 dalla Stamperia del Valentino di Napoli). 
Gli anni tra il 1976 ed il 1978 lo vedono impegnato nel lavoro di ricerca sul campo per raccogliere musiche e tradizioni popolari in Campania, in special modo nell'agro vesuviano, spesso in collaborazione con Roberto De Simone. I materiali documentati (molti dei quali conservati presso il Museo delle Arti e Tradizioni popolari di Roma) lo ispireranno per il lavoro in ambito teatrale, la sua grande passione: Annibale Ruccello è considerato, infatti, tra i maggiori drammaturghi della cosiddetta "area napoletana". Inizia a recitare a Torre del Greco presso la fondazione del Teatro del Garage di Gennaro Vitiello,  nel 1978 fonda la cooperativa Il carro e, con la collaborazione di Lello Guida, inizia a scrivere e a mettere in scena i suoi primi lavori teatrali: la prima opera composta da Annibale è Il Rione, una commedia in due tempi scritta nel 1973.
Il 1980 è l'anno della svolta: si licenzia dalla Sovrintendenza ai Beni Etno-antropologici di Napoli (dove era stato assunto l'anno precedente come antropologo) e decide di dedicarsi completamente al teatro. Nello stesso anno scrive Le cinque rose di Jennifer e nel 1983 Weekend (con cui vince il premio IDI under 35) e Notturno di donna con ospiti. Nel 1982 prende vita la cooperativa Teatro Nuovo-Il Carro,  nata dal sodalizio tra Il Carro ed il Teatro Nuovo, di Napoli che risulterà essere tra le migliori produzioni teatrali di quegli anni. Quello che viene considerato dai critici il suo capolavoro lo scrive nel 1985. Si tratta della commedia Ferdinando con la quale vince ben due premi IDI: il primo nello stesso anno per il testo teatrale ed il secondo l'anno successivo come miglior messinscena. 
La promettente carriera di Annibale Ruccello è stroncata il 12 settembre 1986 a causa di un incidente automobilistico sull'autostrada Roma-Napoli, muore con lui anche l'attore Stefano Tosi che si trovava alla guida del veicolo.
Nel 2007 viene pubblicato dall'editore Gremese il volume Scritti inediti con una commedia inedita e dieci brevi saggi su argomenti della tradizione culturale campana scritti da Annibale Ruccello (i titoli dei dieci saggi sono: Mistero NapoletanoL’irrazionale e il prodigio di S. ArpinioIl presepe tradizionaleLa Festa della Madonna delle Galline a Pagani, Il teatro popolare in Campania, Pulcinella, La tradizione gastronomica ritualizzata, La festa di Sant’Antonio Abate, Carnevale e il ciclo invernale, L’al di là e l’al di qua). In uno degli articoli in questione, quello sulla Madonna delle Galline, Ruccello descrive le origini del culto, i momenti centrali della festa, i comportamenti devozionali dei fedeli ed il ruolo simbolico della gallina e degli uccelli. Considerevole spazio è dato, inoltre, all'analisi dei canti sul tamburo eseguiti durante la festa documentando strumentazione, testi, il ballo ed il ruolo simbolico dei partecipanti.
Figura originale e creativa, Annibale Ruccello ha continuamente nutrito il suo teatro con gli studi antropologici sulla cultura popolare in Campania; considerato uno dei massimi esponenti della drammaturgia napoletana, ancora oggi le sue opere vengono rappresentate in Italia e all'estero.

A. Ruccello, Cairano 1978 (10)

Canti e litanie pentecostali per la Madonna dell'Arco

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